L’alloro fresco è tossico? Ecco cosa dice l’esperto

Se avete visitato l’area mediterranea, avrete notato che l’alloro è presente ovunque. Si tratta di un arbusto dal fascino antico che ha rivestito storicamente importanti significati metaforici: per la cultura greco-romana l’alloro era un simbolo di gloria e potere.

Nella Roma imperiale, le corone di alloro che ornavano le teste delle alte cariche militari e degli imperatori erano un segno di supremo onore. Dall’antichità ai giorni nostri, la pianta ha mantenuto inalterato il suo significato più profondo; oggi la parola laurea deriva proprio da “alloro”, dal latino laurel.

Dal punto di vista botanico, l’alloro è un arbusto piuttosto insolito: è molto longevo e può toccare altezze fino a venti metri, ma cresce con estrema lentezza.

Le sue foglie sono inconfondibili, con la parte superiore caratterizzata da uno strato ceroso che protegge la pianta dal caldo estivo tipico di tutta l’area mediterranea. Man mano che crescono, le foglie diventano di un verde sempre più scuro, in contrasto con il verde chiaro di quelle appena spuntate dai boccioli alla loro base.

Le proprietà dell’alloro

Le proprietà dell’alloro sono numerose, tra cui quelle antisettiche, antiossidanti e digestive. È ricco di acido folico, vitamine C e A e gruppo B. Le foglie contengono anche minerali come potassio, ferro e calcio.

L’alloro è noto per le sue proprietà astringenti, diuretiche e stimolanti dell’appetito. L’acido laurico contenuto nelle foglie agisce come repellente naturale per insetti e parassiti. I componenti dell’alloro sono utilizzati nella produzione di farmaci per l’artrite, la bronchite e il mal di testa. Inoltre, l’infuso di foglie ha proprietà digestive e può essere usato freddo per disinfettare la bocca.

L’alloro comune (laurus nobilis) non è né velenoso né tossico, sia che si usino le foglie fresche che quelle secche. Attenzione però a non confondere l’alloro con altre piante tossiche come il ciliegio o l’oleandro! L’alloro contiene acido cianidrico (cianuro) ed è molto pericoloso se ingerito. L’oleandro è altamente tossico e si riconosce dai suoi fiori maestosi e dal lattice chiaro che fuoriesce quando si stacca una foglia.

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