È vero che l’anima pesa 21 grammi? Duncan MacDougall e il Suo Esperimento

L’idea che l’anima pesi 21 grammi si origina da un esperimento condotto all’inizio del XX secolo dal dottor Duncan MacDougall, un medico statunitense. MacDougall condusse una serie di esperimenti con l’obiettivo di misurare la variazione di peso di persone morenti al momento della morte, ipotizzando che tale variazione potesse essere attribuita alla partenza dell’anima dal corpo.

Duncan MacDougall e il Suo Esperimento

Nel suo studio più noto, MacDougall misurò il peso di sei pazienti in punto di morte, utilizzando letti dotati di bilance sensibili. Egli riportò che, al momento della morte, un paziente aveva mostrato una perdita di peso immediata di tre quarti di oncia, equivalente a circa 21 grammi, che MacDougall interpretò come il peso dell’anima che lasciava il corpo.

Critiche e Controversie Scientifiche

Tuttavia, è importante notare che gli esperimenti di MacDougall sono stati ampiamente criticati e ritenuti scientificamente non validi per una serie di motivi. Le critiche includono la piccola dimensione del campione, la mancanza di controllo sugli esperimenti, la possibile spiegazione di perdite di peso per cause naturali (come la traspirazione o altri processi al momento della morte), e l’assenza di replicazione dei suoi risultati da parte di altri ricercatori.

Inoltre, l’idea di misurare fisicamente l’anima è controversa e ritenuta da molti incompatibile con le concezioni spirituali o religiose dell’anima, che è vista come un’entità non materiale e, quindi, non quantificabile in termini di peso o massa.

In sintesi, non esistono prove scientifiche accettate che supportino l’affermazione che l’anima pesi 21 grammi, e l’esperimento di MacDougall non è considerato valido nella comunità scientifica contemporanea. La questione dell’esistenza e della natura dell’anima rimane un argomento di natura filosofica, spirituale e religiosa piuttosto che scientifica.

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