Siccità: Il cibo che consuma più acqua al mondo, e non si tratta della carne

La crisi idrica è ormai una realtà con cui dobbiamo confrontarci, e non possiamo più ignorare l’importanza di una risorsa tanto vitale quanto limitata come l’acqua.

La siccità che stiamo vivendo è il risultato di scelte irresponsabili adottate nel corso di decenni, e ora stiamo affrontando le conseguenze di tali decisioni nei confronti del nostro pianeta.

Comprendere l’impronta idrica

Ognuno di noi, come abitante del pianeta e consumatore, ha la possibilità di fare la differenza adottando un consumo più consapevole e responsabile. Ogni prodotto – dai cibi ai vestiti – ha una propria impronta idrica, che indica la quantità di acqua necessaria per la sua produzione, il tipo di acqua utilizzata, nonché il luogo e il tempo impiegati.

È noto che i prodotti di origine animale, come carne e latticini, hanno un’impronta idrica maggiore rispetto a frutta e verdura. Tuttavia, è utile esaminare alcuni dati specifici per comprendere meglio l’impatto ambientale dei nostri consumi.

Per produrre 1 kg di carne di manzo, sono necessari circa 15.400 litri d’acqua, mentre per 1 kg di carne di maiale si utilizzano circa 6.000 litri e per il pollo 4.300 litri. Al contrario, la produzione di una mela richiede solo 70 litri d’acqua, un’arancia 50 litri e un uovo 200 litri.

Questi dati evidenziano chiaramente che adottare una dieta più sostenibile non solo è benefico per la nostra salute (considerando, ad esempio, il legame tra carne rossa e colesterolo), ma è anche un’importante azione a favore dell’ambiente.

I beni con il maggiore consumo di acqua

Tuttavia, la produzione di carne non è l’unico fattore che contribuisce alla crisi idrica. Esistono altri beni, spesso non essenziali, che richiedono una quantità di acqua molto maggiore.

Per esempio, produrre 1 kg di cotone richiede circa 10.000 litri d’acqua; quindi, per realizzare una t-shirt sono necessari circa 2.500 litri e per un paio di jeans si arriva a 8.000 litri. Ma il consumo di acqua non si ferma qui: per produrre 1 kg di caffè tostato sono necessari ben 18.900 litri d’acqua, il che equivale a circa 130 litri per ogni tazzina.

Il primato del consumo di acqua spetta al cioccolato: produrre 1 kg di cioccolato richiede la straordinaria quantità di 20.000 litri d’acqua. Questo rende il cioccolato il prodotto con l’impronta idrica più elevata… chi l’avrebbe mai detto?