Fumo in Italia: 90.000 morti l’anno e 2 miliardi per ospedalizzazioni

Il fumo rappresenta non solo una grave minaccia per la salute, ma anche una pesante spesa per il Servizio Sanitario Nazionale.

È la principale causa evitabile di malattie e disabilità e comporta costi enormi. In Italia, il fumo è responsabile di circa 26 miliardi di euro in costi diretti e indiretti, inclusi quasi 2 miliardi di euro per le ospedalizzazioni legate a patologie come cardiopatia ischemica, ictus e tumore ai polmoni.

Le cifre allarmanti: come il fumo contribuisce a 90.000 decessi ogni anno in Italia

Ogni anno in Europa, il fumo causa 700.000 morti, di cui oltre 90.000 in Italia, con quasi la metà dei decessi attribuibili ai tumori. Il tabacco è una causa certa di 25 malattie diverse, tra cui numerosi tipi di cancro. Per esempio, il 70% dei casi di tumore alla vescica e l’85% dei tumori ai polmoni sono legati al fumo.

L’impatto devastante del fumo sulla salute pubblica e le finanze nazionali

Questo scenario ha un impatto economico devastante, come dimostrato da uno studio recentemente pubblicato su Tobacco Induced Diseases, condotto dall’Istituto Mario Negri e dall’ATS Brianza. Lo studio ha analizzato i dati del Ministero della Salute e ha rivelato che il fumo è responsabile di circa il 6% delle ospedalizzazioni in Italia, con un costo totale di circa 1,64 miliardi di euro per le sole ospedalizzazioni.

L’urgenza di misure fiscali più severe per contrastare i costi sanitari del tabagismo

Per contrastare questo problema, l’aumento delle accise sui prodotti del tabacco emerge come una delle politiche più efficaci. Silvano Gallus, responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita dell’Istituto Mario Negri, sottolinea che un significativo incremento della tassazione sui prodotti del tabacco potrebbe ridurre i consumi e le patologie ad essi correlate.

Attualmente, le accise sulle sigarette in Italia sono tra le più basse in Europa, mentre paesi come Irlanda e Francia hanno tasse molto più elevate. L’Italia, essendo uno dei principali produttori di tabacco in Europa, ha il potenziale per implementare tali misure.

Le evidenze globali e le esperienze di altri paesi confermano che l’aumento del prezzo del tabacco è una strategia efficace per ridurre il numero dei fumatori. A maggio 2021, la Fondazione Umberto Veronesi ha chiesto al Parlamento di aumentare le accise sui prodotti del tabacco per abbattere i tassi di fumo. Un sondaggio sostenuto dalla Fondazione conferma che l’aumento dei prezzi riduce il numero di fumatori, in particolare tra i giovani.

La Fondazione Veronesi ETS, in collaborazione con CERGAS di SDA Bocconi, sta conducendo una ricerca triennale per esplorare modelli e strategie di tassazione del tabacco che possano ridurre il consumo e i costi sociali e sanitari. Con circa un quarto degli adulti italiani e un giovane su cinque che fuma quotidianamente, è fondamentale investire nella prevenzione e nella diagnosi precoce per combattere il tabagismo e migliorare la salute pubblica.

Lascia un commento